#ragionevolezzacontroilvirus
Rachele Micheli e Shizuko Myakawa, export manager e amministratrice di Bulichella
“Studieremo nuove formule”
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
La verità è che per la nostra azienda è stato un periodo di lavori abbastanza serrato, tra cantina e vigneto, che ci lascia poco tempo per programmare attività alternative che invece sono state sfruttate per il comparto commerciale: gli annullamenti di numerosi eventi programmati se da un lato come è ovvio hanno avuto e avranno importanti ricadute, dall’altro ci hanno permesso di dedicare particolare attenzione a progetti e iniziative che avevamo in mente da tempo ma che i ritmi spesso frenetici che scandiscono il nostro lavoro non ci consentivano mai di approfondire.
Quindi speriamo che la fine di questo brutto periodo possa portare tante belle ed interessanti novità.
Quindi speriamo che la fine di questo brutto periodo possa portare tante belle ed interessanti novità.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Avevamo già implementato il sito aziendale dotandolo di un servizio di e-commerce circa un anno fa, questa scelta si è rivelata fondamentale per affrontare questa situazione complessa ed inaspettata: lo shop online ci permette di rimanere vicini ai nostri clienti, garantendo loro la possibilità di acquisto dei nostri vini comodamente dalle loro case; abbiamo poi deciso di offrire le spese di spedizione gratuite per tutti gli ordini che arriveranno in questo periodo: un piccolo gesto per ringraziare tutti coloro che sceglieranno di trascorrere al sicuro nelle loro case questo periodo difficile aspettando di poterli accogliere tutti in azienda quando l’emergenza sarà passata.
L’azienda agricola forse è l’unica attività ancora aperta è corretto? Come siete organizzati per dare continuità all’attività?
Le aziende agricole rientrano a pieno titolo all’interno della filiera agroalimentare e questo ci permette di dare continuità alle nostre attività: l’inizio della primavera coincide con un periodo abbastanza intenso, ci sono gli imbottigliamenti già programmati e anche la gestione del vigneto ci occupa in maniera importante. Il blocco di un settore come quello agricolo adesso sarebbe un grave danno, perché questo è il momento in cui si gettano le basi per quella che sarà la produzione 2020.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
Organizziamo e pianifichiamo il prossimo futuro. La ripresa sarà probabilmente lenta e quindi bisognerà trovare il modo di dare una spinta e un impulso nuovi per la ripresa delle vendite. Penso al vino ovviamente, ma anche all’agriturismo che probabilmente farà più fatica a ripartire e quindi stiamo studiando nuove formule e offerte per attirare e invogliare la gente a ripartire, proporre qualcosa per andare incontro ai clienti che faranno fatica a riaprire. Dobbiamo farci trovare pronti alle possibili opportunità ed essere propositivi.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Questo triste momento ci auguriamo tutti che presto rimanga solo un brutto ricordo, l’ospitalità italiana ed il Made in Italy torneranno a rappresentare il fiore all’occhiello dell’offerta turistica per tanti Paesi del mondo: per quanto ci riguarda, appena le condizioni lo permetteranno, riapriremo le porte della nostra tenuta e del nostro agriturismo ai graditi ospiti che vorranno venire a godersi un piccolo angolo di Toscana e di Maremma con ancora più piacere di farlo e con la voglia di far scoprire a chi ancora non le conosce la bellezza e le peculiarità del nostro territorio.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Il fatto che il settore agroalimentare italiano sia uno dei pochi settori ancora operativi la dice lunga su quanto l’agricoltura e le produzioni tipiche rappresentino un volano importante dell’economia nazionale, il messaggio che dobbiamo far arrivare al mondo è che noi ci siamo, continuiamo con grande sforzo e dedizione a portare avanti il nostro lavoro quotidiano perché quando la tempesta sarà passata noi saremo pronti a ripartire portando nel mondo le tipicità e i prodotti che hanno fatto grande il nostro Paese.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
Difficile fare previsioni in questo momento, sono troppe le variabili attualmente in gioco: il fatto di non avere ancora un’idea chiara di come e quando le misure restrittive potranno in qualche modo venire alleggerite e quindi eliminate ovviamente complica le cose, a livello temporale non si sa dove collocare il punto di ripartenza e questo rende difficile ipotizzare gli andamenti dei diversi settori in questione.
In questo clima di incertezza la necessità di interventi urgenti e incisivi del governo a sostegno delle imprese, tutte, sarà di primaria e vitale importanza, se si vuole che, nel momento in cui il Paese sarà pronto a ripartire tutte le aziende abbiano la possibilità di farlo.
In questo clima di incertezza la necessità di interventi urgenti e incisivi del governo a sostegno delle imprese, tutte, sarà di primaria e vitale importanza, se si vuole che, nel momento in cui il Paese sarà pronto a ripartire tutte le aziende abbiano la possibilità di farlo.