#ragionevolezzacontroilvirus
Chicco Cerea, Da Vittorio
Fra appelli alla calma e inviti a starsene chiusi in casa, fra economia al collasso e diffusione progressiva del virus, BARtù ritiene corretto dare la voce ai propri lettori, nel nome della ragionevolezza: professionisti che si sono ritrovati all’improvviso nella condizione di dover cessare temporaneamente la propria attività, anche in virtù dei decreti governativi che puntano a ridurre i contagi nell’arco delle prossime settimane. La nostra speranza è che questo obiettivo possa essere raggiunto in un tempo ragionevole e breve, che consenta la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia
Giorno dopo giorno intervistiamo i grandi operatori della ristorazione italiana, tra chef, sommelier, bartender, operatori dell’hotellerie, per intervistarli su cosa pensano del decreto che ha chiuso i loro ristoranti per il contenimento del Coronavirus e quale possa essere il futuro della ristorazione italiana: la parola a Chicco Cerea, 3 stelle Michelin di Da Vittorio a Brusaporto (Bg).
Pensi che lo Stato ti aiuterà alla fine di questo periodo di chiusura? In che modo?
Me lo auguro, il settore dell’enogastronomia e del turismo sono in ginocchio. E sono tra i comparti più importanti della nostra economia, che vanno quindi sostenuti con interventi immediati e consistenti, altrimenti molti di noi faranno fatica riaprire o non riapriranno del tutto. Sospensione dei mutui, aiuto concreto con la tassazione e il sostegno alle spese del personale sono provvedimenti che mi auguro siano mirati e veloci.
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Certo, ho selezionato alcuni dei miei migliori ragazzi e, con le dovute precauzioni e misure di sicurezza, stiamo lavorando su nuove tecnologie, nuovi ingredienti e nuovi piatti. Il risultato si vedrà nel menu primaverile, che stiamo studiando con particolare attenzione e con uno sguardo internazionale.
Hai pensato di istituire un servizio di delivery?
Abbiamo attivato già a partire da questa settimana Da Vittorio at Home, il servizio di consegna a domicilio di tre menu speciali (di carne, di pesce e vegetariano, accompagnati da uno snack iniziale, da una selezione di pane e di amenities finali) che ci permette di garantire la qualità firmata Da Vittorio anche a casa propria. Vogliamo comunque far sentire la nostra vicinanza ai nostri tanti e affezionati clienti.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
Mi dedico a fare ordine tra le mie cose, tra i miei libri, tra i miei dischi: non riuscivo a farlo da secoli! Grazie a questo stop forzato riscopro finalmente il valore del tempo, che mi regala una tranquillità che non avrei mai pensato di avere.
Cosa vorresti dire all’estero sulla cucina italiana?
Che la ristorazione italiana continua a godere di ottima salute e che che speriamo presto di poter riaccogliere la nostra clientela, per festeggiare insieme la fine di un periodo molto impegnativo per tutti a livello emotivo. Ma ne usciremo più forti di prima!
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per il vostro business?
Penso di non parlare solo a nome di Da Vittorio, ma di tutta Italia: il nostro Paese sa sempre tirare fuori il meglio di sé nei momenti più bui e difficili. Lo abbiamo dimostrato in più di un’occasione della Storia e sono sicuro che anche stavolta sarà così. Anche la cucina nostrana saprà risollevarsi. Il nostro pensiero va ai tanti amici colleghi negli altri Paesi d’Europa e del mondo che stanno affrontando le nostre stesse difficoltà: non mollate!
Di Camilla Rocca