Con la presentazione presso il Palazzo Conti Martini di Mezzocorona (TN) del Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016 il mosaico è completo: il progetto Musivum del Gruppo Mezzacorona, la cantina della Piana Rotaliana che raggruppa circa 1.600 soci e da sola copre il 40% della produzione vitivinicola trentina, ha infatti completato così la sua gamma costituita da cinque varietà di vino.
“Presentiamo il Teroldego Rotaliano, un vino emblema del nostro Gruppo e della nostra terra”: così il presidente di Mezzacorona, Luca Rigotti, ha presentato l’ultimo tassello del progetto Musivum, nato nel 2015 e lanciato nel 2019 per esaltare l’eccellenza della produzione vitivinicola del Gruppo trentino e comunicare meglio il territorio. “Era l’ultimo vino di Musivum rimasto in affinamento. Un prodotto d’eccellenza, indirizzato a esaltare le potenzialità del territorio, l’eccellenza trentina e il lavoro certosino dei nostri soci, che di anno in anno ha portato al miglioramento della qualità dell’uva, che si trasforma in qualità dei vini”, ha poi aggiunto.
Il progetto
Sui 450 complessivi della Docg, Mezzocorona dispone di 260 ettari di Teroldego rotaliano, cui fanno capo 250 conferitori, con una media di un ettaro a testa. Al progetto Musivum partecipano 9 conferitori che dispongono nel complesso di 3 ettari. Tra questi c’è Maso Menestrina, dove è avvenuta la presentazione dell’ultimo tassello del progetto da parte di Mauro Varner. Umberto Pichler ha invece raccontato l’intero progetto Musivum descrivendo le caratteristiche della Docg. A Roberto Anesi infine, già Miglior sommelier d’Italia, è il compito di descrivere la selezione 2016.
L’ultimo nato del progetto Musivum arriva dopo il Müller Thurgau Trentino Doc Superiore e il Pinot Grigio Trentino Doc Superiore presentati nel giugno 2019; lo Chardonnay Südtirol-Alto Adige Doc della Kellerei Salurn (cantina associata al Gruppo Mezzacorona) lanciato nell’ottobre successivo; il Gewürztraminer Trentino Doc Superiore presentato nel maggio del 2020 e il Marzemino Trentino Doc Superiore della Cantina di Ala (partner a sua volta del Gruppo vitivinicolo) arrivato sul mercato il 13 maggio scorso. Risultato: la valorizzazione territoriale delle eccellenze enologiche trentine del Gruppo Mezzacorona è servita.
Un passo indietro
Tutto ha inizio con la vendemmia del 2015, quando nasce il progetto grazie al coinvolgimento di viticoltori e vigneti distribuiti in tutte le aree viticole del Trentino e della zona della Bassa Atesina collegata a Mezzacorona: Piana Rotaliana, Colline di Faedo, Sorni e Pressano, Val di Cembra, Trento, Vallagarina, Ala, Salorno, Pochi, Magrè, Montagna. A base dell’iniziativa, come hanno sottolineato il presidente del Gruppo Mezzacorona Luca Rigotti e il direttore generale Francesco Giovannini, il desiderio di valorizzare i prodotti di questo “mosaico di vigneti” che fanno parte dello straordinario panorama viticolo di Mezzacorona: 20 ettari selezionati con il presupposto di cercare il migliore vigneto per caratteristiche specifiche, così da ottenere unicità e tipicità. Infatti, sono gli enologi del Gruppo a decidere, anno dopo anno, le partite meritevoli di essere imbottigliate per ottenere un prodotto straordinario in ciascuna delle varietà a base del progetto Musivum. Perle che esaltano il territorio e valorizzano “cru” sulla scorta di una selezione attentissima, rigorosa, capace di esaltare i vini.
Bottiglia dopo bottiglia
Prodotto in appena 3.252 bottiglie, per il Müller Thurgau sono stati scelti solo i migliori vigneti al di sopra dei 550/650 metri di altitudine in Val di Cembra, così da ottenere vini molto profumati e di spiccata acidità. Sono invece in 4.508 le bottiglie di Pinot Grigio Trentino Doc Superiore, per il quale è stata selezionata la zona a nord della borgata di Mezzocorona, un’area di coltivazione prestigiosa, vocata per questa varietà.
Lo Chardonnay Musivum Südtirol-Alto Adige Doc 2016 della Cantina di Salorno, che identifica la produzione superiore della Kellerei Salurn, è stato a sua volta prodotto in sole 3.350 bottiglie.
Si era in piena pandemia quando nel 2020 nasceva poi il Gewürztraminer Musivum Trentino Doc Superiore, frutto della selezione delle uve della zona collinare tra Pressano e Faedo, l’area migliore in Trentino per questa varietà, dando luogo alla produzione di 4.500 bottiglie.
Risale invece al maggio scorso il battesimo del Marzemino Musivum Trentino Doc Superiore 2016: proposto in 2.483 bottiglie, è un omaggio al vino più rappresentativo della Vallagarina, ed è nato nella Cantina di Ala.
Ed eccoci dunque all’ultimo fiocco azzurro in casa Mezzacorona: il Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016, che è la bandiera enologica del Gruppo Mezzacorona, raccolto in 4.857 bottiglie. Vitigno storico che ha la sua culla nella Piana Rotaliana, nel cuore della Valle dell’Adige, a nord della città di Trento, il Teroldego si trova nel “giardino vitato più bello d’Europa” come lo definirono Goethe e Cesare Battisti. L’ambiente ideale per produrre frutti generosi e vini che hanno fatto parlare di sé in tutta Europa. Il nome pare abbia origini tirolesi, derivando da “Tiroler Gold” ovvero “oro del Tirolo”, ma per altre fonti esiste una località, “Teroldeghe”, da cui il vino prenderebbe il nome, che risulta ad ogni modo menzionato in numerosi atti notarili già a partire dal 1480.
Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016
La Piana Rotaliana è un conoide scaturito dai sedimenti alluvionali trascinati a valle dal torrente Noce nel punto in cui un tempo confluiva nel fiume Adige. Proprio alle alluvioni bonificatrici del Noce si deve la particolare conformazione pedologica del terreno, costituito da un soprassuolo molto fertile di sabbia e limo, sotto il quale si trova un profondo strato drenante di ghiaia e ciottoli che lo rende molto permeabile, asciutto e ottimamente arieggiato. Per queste ragioni la Piana Rotaliana è da secoli vocata per il Teroldego, che oggi ne è il vino simbolo: prima DOC varietale riconosciuta in Trentino con l’appellativo “Rotaliano” nel lontano 1971, è “il Principe dei vini trentini”.
L’unicità del terreno della Piana Rotaliana e l’eccezionalità della vendemmia 2016 hanno esaltato le potenzialità enologiche di questo vitigno, grazie a condizioni ambientali favorevoli per tutto il periodo vegetativo, che hanno garantito uve con un quadro fenolico importante. In particolare, l’assenza di precipitazioni e le forti escursioni termiche durante l’ultima fase di maturazione hanno permesso di ottenere un’ottima concentrazione zuccherina e aromatica.
Raccolte a mano intorno alla fine di settembre le uve, dopo diraspatura e delicata pigiatura la vinificazione è stata effettuata in piccoli recipienti dove la fermentazione alcolica, con aggiunta di lieviti selezionati, è stata condotta a 26-28°C per circa 18-20 giorni, con ripetuti rimontaggi e delestages per estrarre tutto il patrimonio aromatico e polifenolico presente nella buccia.
Il vino ha poi riposato ed è maturato per 14-16 mesi in botti di legno mentre una piccola parte è stata affinata in anfore di terracotta. Il connubio del legno con la terracotta ha esaltato il profilo aromatico di queste uve Teroldego favorendo l’evoluzione della struttura tannica, e conferendo un carattere vellutato, morbido e setoso. Infine, Teroldego Rotaliano Musivum ha sostenuto l’affinamento in bottiglia per oltre tre anni prima di essere pronto per il mercato.
Ne sono state prodotte 4.857 bottiglie, per un prezzo di vendita attorno ai 50 euro che salirà naturalmente tra gli 80 e i 100 euro per l’Horeca. Ma, come ha precisato la dirigenza del Gruppo, verranno commercializzate soltanto le annate migliori. Per esempio, non uscirà la vendemmia 2017.
Sostenibilità ed export
Mezzacorona non è però soltanto simbolo di qualità, ma anche di attenzione all’ambiente, come ricordato da Luca Rigotti: “Il lavoro dei nostri soci è da tempo improntato anche alla sostenibilità. E questo ci ha permesso, con un impegno ormai ventennale, di avere oggi vini certificati SQNPI e di presentare il nostro bilancio di sostenibilità, giunto alla quarta edizione. Un documento che testimonia il lavoro fatto e indica dove possiamo migliorare ancora”.
Realtà fortemente territoriale nonostante la sua dimensione sia ormai globale, Mezzacorona esporta in 60 Paesi nel mondo: “L’export rappresenta l’80% del nostro mercato”, ha precisato Rigotti. Che ha poi aggiunto: “Abbiamo 2.800 ettari in Trentino, una società commerciale a New York e una in Germania, due mercati fondamentali. Abbiamo anche due cantine in Sicilia con 1.000 ettari, di cui 700 vitati. Musivum non è solo un progetto che ci consente di completare la nostra gamma, ma uno strumento di valorizzazione del territorio, dell’ambiente, del lavoro agricolo e del turismo, mediante il rafforzamento dell’immagine del Trentino, che per noi è un punto di forza e un motivo d’orgoglio”.
L’abbinamento dello chef stellato
Il pranzo in abbinamento con i vini Musivum è stato preparato dallo stellato Peter Brunel, del ristorante Arco di Trento, membro di Euro-Toques. In menu alcuni dei suoi cavalli di battaglia, tra cui Manzo e Teroldego (con olio gardesano, avocado, sesamo nero, aglio orsino e riduzione di Teroldego), il celebre L’Ovo (uovo pochet, patata, trentingrana e paprika dolce affumicata), e il Piccione e oro, spugnole, foie gras e rapa fermentata, per poi chiudere con L’albero del limone e il cioccolato