l Club del Buttafuoco Storico ha celebrato in una serata memorabile al Bistrot T4 di via Tortona a Milano con chef Nicolas Baglione i 26 anni dalla nascita del Consorzio, che veda tra i suoi membri la cantina che produce il vino del noto showman Gerry Scotti, pavese doc, appassionato del grande rosso che raggruppa attualmente 17 aziende vitivinicole desiderose di proiettarsi al futuro e andare al di là dei confini dell’Oltrepò pavese.
Un nuovo traguardo per il Consorzio Club del Buttafuoco Storico, vino icona dell’Oltrepò Pavese, un compleanno che lo consacra ancora una volta simbolo ideale di aggregazione e cultura, capace di unire le nuove generazioni di vignaioli con quelle più storiche, istituzioni e partner politici, ambasciatori e amici dell’Oltrepò Pavese. Un grande rosso, complesso quanto versatile e perfetto per accompagnare la cucina contemporanea: il Buttafuoco Storico è l’emblema di un territorio che guarda al progresso, all’internazionalità e all’unione identitaria.
Oltre i confini
Il grande rosso oltrepadano valica i confini territoriali e si sposa con una cucina contemporanea tutta Italiana, capace di mettere in luce tutte le sfumature del celebre vino dell’Oltrepò Pavese che da sempre si distingue per storicità e fascino. Un’etichetta unica e rara, prodotta unicamente da uve autoctone: 50% Croatina, 25% Barbera e per il restante da Uva Rara e Ughetta di Canneto. L’uvaggio del Buttafuoco così composto apporta, grazie alla presenza di Croatina, la struttura polifenolica necessaria per perdurare nel tempo, la carica antocianica e i sentori di frutto rosso. La percentuale di Barbera dona la spinta acida necessaria per smussare l’austerità dell’affinamento e regalare quella punta di freschezza immancabile; le rimanenti Uva Rara e Ughetta del Canneto arricchiscono il vino di elegante tipicità. L’affinamento incide sulla struttura del vino che al momento dell’assaggio non si fa attendere nello svelarsi. Un vino con una profonda anima e corpo, in grado di perdurare nel tempo e continuare ad arricchirsi di sfaccettature.
Le novità 2022
Un incontro all’insegna delle novità che questo 2022 vuole celebrare: l’ingresso di nuovi soci e lo sviluppo di due linee di produzione firmate dal Consorzio, la Grappa bianca e invecchiata e il vino Chinato di Buttafuoco Storico.
Una scelta comunicativa che vuole fare centro allo spirito combattivo e identitario dell’Oltrepò e con l’opportunità di confrontarsi e venire a conoscenza di due prodotti che arricchiscono la produzione del Consorzio: il celebre Buttafuoco Storico Chinato, messo in commercio dopo oltre sette mesi di affinamento e tanto apprezzato come aperitivo o dopo cena – e due grappe, la più tradizionale bianca e giovane e un’inedita invecchiata in legno prodotta in tiratura limitata, entrambe realizzate con le vinacce del Buttafuoco Storico. Tutti e tre i prodotti sono attualmente in commercio con l’etichetta celebrativa del 25esimo anniversario del Consorzio.
Inoltre, da segnalare l’ingresso di due nuovi soci: la storica Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi, tra i fondatori del Club per passione e forte legame al territorio, solo l’anno scorso ha dato vita a una vigna dedicata al Buttafuoco Storico di cui rientra a far parte proprio quest’anno. Si aggiunge ai vignaioli anche la Società Agricola Quarti due, valorizzando il progresso di espansione del Club e raggiungendo un totale di 17 soci.
La cena celebrativa al Bistrot T4
Dall’entrée al dolce, cinque piatti della cucina di chef Nicolas Baglione per abbracciare tutte le sfumature del Buttafuoco Storico, esaltandone le caratteristiche organolettiche, mantenendo come filo conduttore il gusto umami e l’abbinamento per contrasto, sottolineando l’acidità e il tannino degli elementi. Un percorso enogastronomico fluido che vede l’evoluzione del vino in degustazione dall’annata 2017, 2012, 2007 concludendo con la 2001. In ogni portata la sempre presente sfumatura umami esalta la sensazione glutammica e la persistenza del piatto a ricordo di una cucina orientale. Il grande equilibrio e l’armonia dei sapori viene dato dall’abbinamento per contrapposizione tra i piatti e il vino, dove l’iniziale esaltazione delle durezze del Buttafuoco Storico in realtà vengono ammorbidite dalle varie componenti del piatto e viceversa.
L’insalatina di puntarelle e fegatini di pollo con il tartufo nero pregiato in abbinamento all’annata 2017, stupisce per la sua freschezza e persistenza fruttata. L’antipasto di tartare di bufala con burro al gorgonzola stravecchio unisce la delicata persistenza della carne alla piccantezza del formaggio che, insieme al calice di Buttafuoco Storico 2012 grazie alla sua longeva struttura tannica, armonizza le durezze dell’abbinamento. Poi il risotto cacio e pepe cotto nel brodo di ricciola con tartare di gambero rosso del Mozambico, lime e the macha insieme al Buttafuoco Storico 2007 e la bavetta di black angus con cime di rapa al tamarindo e colatura di peperone e miele abbinata al Buttafuoco Storico 2001. Infine il dolce al cioccolato fondente belga con la “non mousse” e le tre consistenze di passion fruit, pulisce il palato con una persistenza gusto-olfattiva notevole; il Buttafuoco Storico Chinato in abbinamento chiude l’assaggio con una nota lievemente officinale. Dice lo chef Nicolas Baglione: “…l’acidità della senape unita al fegatino che da la componente grassa; il tartufo nero pregiato che da la nota olfattiva e il gel all’arancia che ha quella parte che riporta al tannino… Ho fatto tutti abbinamenti per contrasto… diretti, non che accomodassero il vino, sparigliando le carte”.
Il Buttafuoco Storico tra passato e presente
Il marchio rappresentativo adottato per il Buttafuoco è composto da un ovale (rievocazione della botte tipica dell’Oltrepò Pavese) sostenuto dalla scritta Buttafuoco, dal quale si dipartono due nastri rossi rappresentativi dei due torrenti, il Versa e lo Scuropasso, che delimitano la zona storica di produzione. All’interno la sagoma di un veliero sospinto da vele infuocate a ricordare che nella seconda metà del 1800, la Marina Imperiale austro-ungarica varò una nave dal nome “Buttafuoco”.
Il marchio racchiude al suo interno la storia, le persone e i vigneti che fin qui ci hanno accompagnato: 17 le aziende associate, 18 le vigne storiche, 20 le etichette di Buttafuoco Storici in commercio, 90.000 le bottiglie prodotte (dato potenziale massimo raggiunto per l’annata 2020). Dal 1996 il Consorzio Club del Buttafuoco Storico opera per far conoscere il Buttafuoco Storico in Italia e all’estero raggiungendo negli anni i mercati del Nord Europa, cinesi, canadesi e statunitensi. Solo il 20% (su 90.000) della produzione è destinata all’estero, il restante 80% è commercializzato in Italia, soprattutto al Nord.
Elenco dei 17 produttori
Questo anniversario porta con sé anche un nuovo e personale traguardo in quanto il primo con a capo il Presidente Davide Calvi, eletto a marzo dello scorso anno. Dietro i numeri dei soci viticoltori vi sono i volti dei produttori che ogni anno si prodigano per la buona riuscita del progetto.
Azienda Vitivinicola Calvi di Davide Calvi
Tenuta la Costa di Calvi G. e C.
Azienda Agricola Colombi Francesco
Azienda Agricola Colombo Carla
Azienda Vitivinicola Fiamberti Giulio
Giorgi F.lli S.S.
Azienda Agricola Giorgi Franco di Giorgi Pierluigi
Azienda Agricola Maggi Francesco S.S.
Azienda Agricola Piccolo Bacco dei Quaroni di Tommaso Cavalli
Azienda Agricola Piovani Massimo
Azienda Agricola Poggio Alessi
Azienda Agricola Poggio Rebasti
Azienda Agricola Quaquarini Francesco S.S.
Azienda Agricola Riccardi Luigi
Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi
Società Agricola Scuropasso
Società Agricola Quarti due SS