“Negli ultimi anni hanno aperto molti locali simili a Dry ma farne uno uguale è impossibile. Oltre al concept Cocktail & Pizza, l’atmosfera e l’esperienza che si vive al Dry non è replicabile”: parte da qui Lorenzo Sirabella, executive chef del locale di via Solferino antesignano del food pairing che ha di recente presentato alcune novità autunnali insieme alla nuova bar manager Sabina Yausheva.
Nato nel 2013 in occasione della Fiera del Mobile, dunque in tempi non sospetti, quando ancora l’arte tutta anglosassone di abbinare cibo e spirit era vista nella migliore delle ipotesi con disincantata curiosità se non proprio con cortese diffidenza, al primo Dry in zona Brera da 150 coperti si è affiancato nel 2017 il locale gemello in viale Vittorio Veneto da 200 coperti, sempre abbiando alle pizze gourmet i cocktail, da assaporare e gustare con il “sottofondo” della musica, il terzo elemento caratterizzante del format.
Tante sinergie e due anime
Tutto da Dry è all’insegna delle sinergie, o se vogliamo di due anime: nella location di via Solferino infatti, il 28enne pizzaiolo originario di Ischia propone sette pizze, due calzoni, due cubotti e cinque focacce all’interno di un menu stagionale che fa incontrare il sud con il nord Italia, Ischia con Milano, vale a dire i luoghi di nascita e adozione di Sirabella, quelle che lui stesso definisce le sue due anime. Detto, fatto: ecco la pizza realizzata con Gorgonzola Dop, Taleggio Dop, Raspadura Lodigiana e Provola di bufala campana. Da abbinare con? Ma ovvio: un calice realizzato prevalentemente con prosecco e amarena. Lo scopo? presto detto anche quello: mettere in sinergia il palato di bar e pizzeria elaborando drink che abbiano un punto in comune con quello che si sta mangiando, come sottolinea Sabina Yausheva, l’altra anima, lato spirit, del locale.
Il cuore dell’offerta
Tornano al cuore dell’offerta food, sono tre le tipologie principali offerte alla clientela: la Pizza Napoletana, le Focacce al Padellino e quelle al Vapore. sono tutte realizzate con impasti con 48 e 72 ire di maturazione/lievitazione e farine di tipo “1” e “0”. A ciò si sommano piatti tradizionali e regionali rivisti sul disco di pasta, come ad esempio il ragù napoletano, la cassoeula, il vitello tonnato. Sono tutti piatti realizzati con materie prime (verdure, pesce, carne) trasformate dalla cucina del Dry. E ancora: si utilizzano formaggi, salumi e legumi DOP presidi SlowFood e prodotti di piccoli produttori selezionati da Sirabella. Tutti i prodotti sono di provenienza italiana fatta eccezione per gli avocado e il mango.La Pizza Napoletana è cotta in forno a legna tradizionale a 450°C per circa 1 minuto, le Focacce al Padellino in forno elettrico a 360°C per circa 2 minuti, quelle a Vapore a 100°C per circa 15 minuti poi ripassate in forno elettrico per dare la caratteristica crosta croccante esterna.
Il nuovo menu
Il nuovo menu vuole essere il quanto più semplice possibile, ma ciò non esclude la presenza di alcuni drink che vogliono farsi notare per le loro suggestive caratteristiche. Si è pensato a quale bevanda più si associ alla pizza, come per esempio può essere una birra o una Cola, ed è per questo che al Dry è stata creata una personale versione della ricetta più segreta al mondo, quella della Coca Coca, combinandola con uno dei drink più classici e nello stesso tempo contemporanei, il Cuba Libre. Tornando in pista dopo più di un anno di chiusura, sono stati ideati dei drink che vogliono far parlare di sè come, per esempio, il Blue-blooded Mary: si tratta di un Bloody Mary creato partendo dalle stesse materie prime che utilizza la cucina e rivisitandolo in chiave più pop dandogli una colorazione un po’… insolita… blu, invece del tradizionale rosso.
Tra oggi e domani
Attualmente, il 40% delle vendite di Dry sono riferibili al food, il 60% al bar: dopo la riapertura lo scontrino medio si è alzato a tal punto da raggiungere quasi i numeri del periodo pre-pandemia. E per il futuro? Sicuramente Dry non si fermerà solo su Milano, c’è l’idea di voler espandere il brand anche al di fuori del meneghino.
Massimo Andreis