La Tenuta di Artimino si trova in una collina al centro della Toscana in una posizione strategica: dall’alto la vista spazia da Prato fino a Firenze! La splendida villa medicea fu costruita per volere del granduca Ferdinando I come casino di caccia, non troppo lontano da Firenze, di modo che il granduca dall’alto, potesse vedere la sua città. Dal 1596 la storia di Artimino è legata indissolubilmente a quello della famiglia Medici. Soprattutto da quando un altro granduca Cosimo III definì con un bando ufficiale le prime zone di produzione vinicola della storia. Tra cui veniva per l’appunto nominata quella del Carmignano.
La tenuta è passata dai Medici ai Lorena e poi ad altri proprietari fino ad arrivare agli attuali: la famiglia Olmo, industriali lombardi che posseggono la tenuta da fine anni 80. Da allora Artimino è rinato a nuova vita: sono stati fatti interventi per migliorare la produzione, impianti di nuove vigne, restyling delle etichette. La villa medicea che è il cuore della tenuta viene sfruttata per meeting, convegni, matrimoni. La parte dedicata all’hospitality si estende fin all’antico borgo come un vero e proprio albergo diffuso.
I vini della Tenuta di Artimino
La gamma dei vini è ampia, basti pensare che la tenuta conta di più di 700 ettari. Infatti le vigne si estendono tanto nella zona del Chianti Montalbano che in quella del Chianti Carmignano. Tra i vini più caratteristici sicuramente c’è il Barco Reale Vin Ruspo, un rosato tradizionale che veniva “ruspato” cioè rubato dai contadini. Sempre della linea Barco Reale fa parte il rosso Ser Biagio un vino piacevole, non troppo complesso adatto a svariati abbinamenti.
Ma i vini principali sono le due Docg Chianti Carmignano: il Poggilarca e il Grumarello. Entrambi blend di sangiovese, cabernet e sauvignon che invecchiano in barrique e tonneau. I bouquet sono ricchi, importanti: si possono riconoscere tutte le note caratteristiche dei grandi vini di questa denominazione.
Da non dimenticare il grande passito, l’Occhio di Pernice, vinsanto di Carmignano doc. Le uve vengono raccolte a mano e lasciate appassire sui graticci per 4 mesi, dopo la pigiatura il mosto riposa in caratelli da 50 litri per almeno 4 anni. Il vino è profumatissimo, con note di frutta candita e mandorla. Al palato risulta avvolgente, con una dolcezza non invadente anche perchè ben mitigata da una nota acida.
Questa è la forza e la storia della tenuta di Artimino, un luogo dove il vino è di casa ufficialmente da almeno 300 anni, ma possiamo affermare tranquillamente da molto prima.