Lo storia dei vini Tolaini è una di quelle più belle nel mondo del vino. Un lungo viaggio intorno al mondo: si parte dalla Toscana per andare in Canada per poi tornare di nuovo in Toscana. E’ questa la storia della vita del fondatore dell’azienda, Pierluigi Tolaini, che lascia la Toscana per andare a cercare fortuna in Canada. E’ il 1955 quando Pierluigi Tolaini comincia la sua storia di riscatto in Canada: passa di lavoro in lavoro fino a fondare la TransX, una delle aziende di autotrasporti più importanti del Nord America. Con il lavoro e i soldi guadagnati in questi anni Pierluigi può finalmente coronare il suo sogno: tornare in Toscana, comprare un terreno e produrre vino. Anzi produrre il vino migliore di tutti.
Nel 1998 Pierluigi compra due terreni nel comune di Castelnuovo Berardenga, nel cuore del Chianti Classico. La nuova avventura toscana parte dei poderi Montebello e San Giovanni, 50 ettari che costituiscono il fulcro della Tenuta Tolaini. La storia dei vini è stata abbastanza turbolenta invece. Dopo una fase iniziale sotto la guida dell’enologo Michel Rolland caratterizzata da vini di stampo bordolese, nel 2008 arrivano le prime bottiglie che segnano il ritorno al Sangiovese. E’ proprio dell’annata 2008 la prima bottiglia di Chianti Gran Selezione. La svolta vera arriva con l’impegno in azienda degli enologi Luca D’Attoma e Francesco Rosi, che intraprendono un percorso più naturale nel massimo rispetto dell’ambiente.
Le etichette di Tolaini
Partiamo dal Vallenuova, un Chianti Classico docg, realizzato al 95% con Sangiovese e per il restante 5 con uve Canaiolo. Le uve vengono selezionate manualmente prima e poi con un selezionatore ottico, in modo da utilizzare solo gli acini perfetti. Il mosto riposa per 10 mesi in legno (di cui 4 mesi sulle feccie) e poi 4 ulteriori mesi in bottiglia. Il vino molto profumato con sentori di frutta rossa e spezie, i tannini sono morbidi e avvolgenti. Il Vallenuova è un vino assolutamente gradevole con un ottimo finale molto persistente.
Il Chianti Classico Gran Selezione Montebello Sette è il vino probabilmente più rappresentativo dell’azienda. Viene prodotto con uve Sangiovese in purezza provenienti da un unico vigneto. Il processo di invecchiamento è articolato: prima 18 mesi in botte grande, poi 6 mesi in acciaio e per concludere, ulteriori 6 mesi in bottiglia. Il vino anche se è un monovitigno è complesso con un bouquet aromatico ampio con sentori primari e secondari. I tannini sono eleganti e ben bilanciati. Un vino di assoluto pregio, da stappare per ospiti importanti.
Concludiamo con Al Passo, vino dedicato al boschetto della tenuta dove è stata ritrovata una tomba etrusca. Un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Dopo la fermentazione il vino invecchia in barrique e in tini tronco conici. In questo Igt si percepiscono bene la frutta rossa e sentori ti liquirizia e vaniglia. I tannini sono un po’ più esuberanti ma assolutamente gradevoli. Il retrogusto del vino è piacevole e speziato.