Menu stellati direttamente a casa per le feste. Chi l’ha detto che il delivery, modalità regina di consumo dei pasti dei ristoranti nel 2020 (causa sommarsi di un trend già in atto con gli effetti della pandemia) si sposa solo con i cibi preparati nella ristorazione sviluppata a catena, con la pizza e i fast food?
Di necessità virtù: anche i ristoranti con più o meno stelle si adattano al food trend imperante e, per il pranzo di Natale (e i giorni delle feste in generale), molti di quelli che hanno tenute aperte le cucine per l’asporto e la consegna nel corso dei lockdown porteranno le loro proposte gourmet a domicilio all’interno di box in edizione limitata, ordinabili anche in anticipo o il giorno prima, a volte con tanto di videocorsi e tutorial per cucinare materie prime o semilavorate seguendo istruzioni multimediali. Ça va sans dire per garantire la qualità di piatti prelibati e più o meno elaborati trasportati a distanza, occorre attrezzarsi con scatole realizzate appositamente, che preservano non solo le stranote qualità organolettiche ma anche forma e gusto delle pietanze.
Per tutti i gusti
Carne, pesce, proposte classiche piuttosto che vegetariane o vegane: le tipologie di offerta si sprecano. Ne ha passate in rassegna alcune il Sole 24Ore, a cominciare dallo stellato Giuseppe Iannotti che ha creato la box “8pus” in collaborazione con Krug: contiene un menu di mare composto da 4 piatti pronti da cucinare seguendo le istruzioni e una bottiglia di champagne Grande Cuvée; da 200 a 350 euro il costo.
Fino alla Vigilia è attivo invece il servizio “Italia Keeps on cooking with Eataly” con cui la creatura di Oscar Farinetti consente di regalare un’esperienza completa con lezioni di cucina e box con ingredienti: ogni giorno diversi cuochi stellati e non (tra gli altri Andrea Berton a Giancarlo Perbellini) tengono delle cooking class virtuali per guidare i clienti nella preparazione live o in vista delle feste. E ancora: dal 10 dicembre sulla piattaforma Acadèmia sono online dei videocorsi per realizzare alcune ricette della tradizione natalizia rivisitate dagli chef Igles Corelli, Eugenio Boer, Diego Rossi e Vincenzo Santoro.
A sua volta, Cristina Ceraudo Fresca, chef calabrese che ha appena ricevuto una stella verde Michelin che premia le cucine green, in linea con il riconoscimento ha creato dei box sostenibili, che cambiano ogni settimana.
La famiglia tristellata degli Alajmo con Le Calandre punta su un “Natale fatto a mano” integrando il suo negozio virtuale con borse termiche che contengono i must delle feste: cotechino, salmone, champagne e lenticchie in un kit da 300 euro.
Oltre ai cuochi, sono stellati anche gli ingredienti di molte scatole natalizie: basti citare l’aceto balsamico by Massimo Bottura, le salse di Heinz Beck, l’e-commerce di Vignaz, una startup di cui fa parte tra l’altro Enrico Vignoli che lavora al 3 stelle Michelin – più una quarta verde – Osteria Francescana.
E che dire poi del bistellato Massimilano Mascia del San Domenico di Imola: propone un menu a domicilio che per 40 euro comprende l’uovo in raviolo con tartufo bianco da preparare con tanto di tutorial online. Fino al 6 gennaio Alberto Faccani del 2 stelle Magnolia di Cesenatico consegna in Romagna una proposta in collaborazione con Dom Pérignon mentre con una spesa tra 150 e 270 euro in Lombardia i Cerea recapitano due menu con aragosta, ravioli e tacchinella farcita.
Infine, va da 33 (il singolo panettone) a 235 euro (ovale con champagne J.M. Goulard) il costo delle Christmas box di Foodbeats, startup milanese nata dall’incontro tra il giovane bocconiano Matteo Rombolotti e la chef paraguaiana Claudia Galanti. Oltre alle scatole natalizie, cliccando su www.foodbeats.it è sempre possibile effettuare l’ordine di prodotti semilavorati confezionati sottovuoto provenienti da fornitori di qualità selezionati da nord a sud dello Stivale: preparati in una ghost kitchen vengono recapitati a casa entro 48/72 ore dall’ordine, con la sicurezza di un packaging e di una rete di trasporto in grado di garantire la massima freschezza e conservazione degli alimenti. Poi, tramite un esclusivo QR Code contenuto nelle box portate direttamente a domicilio, è possibile visualizzare i tutorial nei quali a spiegare ed eseguire ciascuna ricetta è direttamente l’ex modella.
Grappa d’artista
C’è spazio anche per il digestivo… d’autore: quello a marchio Sgrappa si può acquistare a 49 euro sull’omonimo sito (www.sgrappa.com) in una bottiglia che contiene il distillato piemontese, al cui interno è a sua volta posizionata una replica della scultura conosciuta come “Il Dito” (medio alzato) di Maurizio Cattelan, collocata in Piazza Affari a Milano dal 2010.
“Nel nome del padre, del dito e dello spirito”: uno slogan dissacrante come l’opera dell’artista quello coniato per il lancio della grappa, una bevanda che può essere servita liscia o fare da base per fantasiosi drink, come consigliano anche Paolo Dalla Mora, direttore marketing di Moschino e imprenditore nel settore spirits e Charley Vezza, global creative orchestrator del brand di design Gufram, che hanno creato e curato nei minimi dettagli il prodotto assieme al neo 60enne “avanguardista critico post-art” padovano, per il quale l’iniziativa è una “scusa” per ricordare il padre: lui la grappa (a detta del figlio imbevibile) se la faceva in casa.
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