#ragionevolezzacontroilvirus
intervista a Fabio Zenato dell’azienda vitivinicola Le Morette
di Camilla Rocca
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo di chiusura forzata con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Abbiamo fatto la formazione specifica per le misure anti contagio, come indicato dalle disposizioni normative regionali e nazionali. In vista della ripartenza delle attività abbiamo inoltre aggiornato i criteri da adottare nel rapporto con la clientela del wine-shop.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Abbiamo potenziato il servizio online di e-commerce con specifiche iniziative promozionali nel periodo di lockdown. Abbiamo cercato infatti di agevolare gli acquisti per la clientela che non poteva spostarsi, pensando in particolare alle persone della Lombardia, data la nostra collocazione aziendale al confine veneto-lombardo.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Il nostro messaggio è di prestare la massima attenzione e di rispettare le regole sanitarie, che hanno consentito di contenere il contagio a livello nazionale. Il rischio altrimenti è che si verifichino situazioni difficili da controllare come sta accadendo purtroppo in alcuni Stati del mondo.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
Saranno i settori con le maggiori difficoltà perché, per definizione, sono basati sull’afflusso di stranieri in Italia, che da sempre registra grandi numeri nella capacità di servizio e accoglienza. Anche se tutti gli italiani decidessero di trascorrere le vacanze estive in Italia, i numeri relativi al turismo su scala nazionale sarebbero comunque lontani da quelli che si registrerebbero in condizioni normali. Ci saranno quindi delle inevitabili conseguenze sulla ristorazione e sui consumi di vino. Questi tre settori saranno fra gli ultimi a tornare alla normalità operativa, intesa in termini di affluenza. Verosimilmente non accadrà prima del 2021.
Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
La crisi in questi settori sarà epocale. Pensando al turismo, sono cambiati e cambieranno ancora i comportamenti delle persone in ragione del timore di possibili nuove ondate pandemiche. Le persone tendono maggiormente a evitare gli spostamenti e a rimane nel luogo di residenza. Ci sono poi delle limitazioni dovute alle difficoltà economiche, che emergeranno soprattutto nella seconda parte dell’anno.
In particolare, nel caso dei lavoratori stagionali che hanno perso il lavoro a causa del lockdown. Rispetto al turismo la ristorazione, soprattutto quella di piccole e medie dimensioni imperniata sulla clientela locale, potrà superare questa crisi con minori difficoltà grazie a scelte strategiche di riduzione dei costi. Nel caso del vino si vedrà la ripartenza una volta che la situazione sarà tornata, almeno in parte, alla normalità nei mercati esteri. Ovvero, quando la fase pandemica sarà sotto controllo nei principali stati partner e i consumatori potranno tornare nei ristoranti.