#ragionevolezzacontroilvirus
l’intervista a Renato De Bartoli, AD di Baglio di Pianetto
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Quando è stato annunciato il lockdown la nostra priorità è stata subito quella di tutelare la sicurezza di tutti i nostri dipendenti e delle loro famiglie e per questo motivo abbiamo scelto di prenderci un momento di pausa. Guardando indietro sono convinto che sia stata la scelta giusta: è stata l’occasione per riflettere e per pensare a come ripartire non appena le condizioni lo avessero consentito, con positività ed energia rinnovate. Nelle settimane in cui l’Italia è stata investita dalla pandemia da Covid 19, abbiamo comunque cercato di mantenere il contatto con i nostri pubblici: da un lato con gli appassionati, che hanno continuato a seguirci attraverso i nostri canali sui social media, dall’altro con la nostra rete vendita, con la quale abbiamo organizzato numerosi momenti di incontro a distanza, per cercare di trasformare un momento di stallo in una occasione di formazione ma anche e soprattutto per preservare le necessarie occasioni di condivisione, seppur in condizioni atipiche.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Nel momento in cui è scoppiata questa situazione di emergenza, noi avevamo già un nostro e-commerce aziendale. In aggiunta a questo, per dare il massimo supporto ai nostri partner su tutto il territorio nazionale, abbiamo creato una sezione mettendola ben in evidenza in cui abbiamo indicato le attività che, suddivise per provincia, offrivano servizi di consegna a domicilio, con la possibilità per i nostri fan più affezionati di ordinare tramite gli esercizi coinvolti i nostri vini e di riceverli comodamente a casa. Ci piace guardare alla nostra rete di contatti, commerciali e non, come a una grande famiglia in cui si cerca di dare spazio a tutti, senza dimenticare nessuno, per andare avanti insieme. In particolare nei momenti di difficoltà, dove più che mai diventa vera la massima “l’unione fa la forza”.
La cantina è rimasta aperta ? Come vi siete organizzati per dare continuità all’attività?
La cantina, a parte alcuni giorni di chiusura nella prima fase del lockdown, è rimasta aperta con una rotazione del personale. Ma è già da inizio giugno che siamo ripartiti a pieno regime, anche grazie a ottimi segnali che sono giunti dai mercati esteri e che ci hanno dato ancor più coraggio in questa fase di ripartenza
Cosa hai fatto in questo periodo a casa?
In questo periodo di rallentamento, ho colto l’occasione per trascorrere un po’ più tempo con la mia famiglia e ho dedicato tempo alla formazione. Non sono mancati webinar e interessanti occasioni di approfondimento su tanti temi, dalla gestione aziendale al mondo del vino. Un universo, quello del vino, che si è dimostrato molto reattivo. Gli spunti di approfondimento sono stati davvero tanti e credo che anche questo sia un ottimo segnale di vitalità, da non trascurare.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Parlo con cognizione di causa, visto che all’interno della nostra Tenuta Baglio di Pianetto, a Santa Cristina Gela a 25 Km da Palermo, abbiamo anche un agrirelais con più di dieci camere e ristorante dedicato che aprirà proprio il 3 luglio. Invito gli ospiti internazionali a venirci a trovare: nel nostro caso, l’agrirelais offre la situazione ideale per approfittare della ospitalità unica di un Paese come l’Italia evitando contesti troppo affollati. Se vogliamo guardare ad un possibile risvolto positivo di una situazione complicata come quella che ci siamo trovati nostro malgrado a vivere, credo che ci sia la voglia e l’opportunità di esplorare un turismo indirizzato alla riscoperta delle zone meno battute, che valorizza la campagna e gli spazi ampi. Una contingenza che mi auguro potrà portare alla frequentazione e alla valorizzazione, accanto alle località e ai punti di interesse più rinomati, anche di aree rurali al di fuori dei percorsi più inflazionati.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Se c’è un elemento caratteristico della nostra cultura, è la creatività. Una creatività che ha fatto sì che l’Italia si affermasse in tanti campi, dalla moda all’enogastronomia, rendendoci famosi in tutto il mondo. Ed è grazie a questa creatività che l’Italia saprà ripartire, trovando le giuste soluzioni per rispondere ad un contesto che richiede capacità di innovarsi.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto? Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Turismo, vino e ristorazione sono strettamente connessi: credo che dalla crisi potremo uscire al meglio se saremo capaci di fare sistema e supportarci vicendevolmente.