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l’intervista a Enrica Tirabassi, Artmenu
“l menu diventa uno strumento di comunicazione e promozione, il portavoce ideale attraverso cui i tuoi clienti possono assaggiare con gli occhi e accarezzare con mano le deliziose proposte dello chef nel tuo ristorante” racconta Enrica Tirabassi a capo della storica azienda che dal 1983 identifica il meglio del Made in Italy nel settore.
Come è cambiato il vostro modo di ideare i menu dopo la pandemia?
Anzitutto credo sia necessario fare una premessa, l’informazione sui porta menu è stata particolarmente caotica e contradditoria. I protocolli regionali ammettono l’utilizzo dei porta menu purchè possano essere sanificabili dopo ogni servizio, così come ogni altro elemento che è entra a contatto con il cliente. I nostri prodotti rispettano queste normative e, ancor più in quest’ottica, Artmenu ha continuato a lavorare e fare ricerca, cercando di facilitare il più possibile le esigenze dei ristoratori, creando appositamente una serie di prodotti e soluzioni che facilitino il processo di sanificazione. Nello specifico abbiamo inserito una nuova linea di ecopelli completamente sanificabili con l’utilizzo di soluzioni a base alcolica, nuovi sistemi di rilegatura tramite l’utilizzo di materiale plastico (PPL) e una nuova plastificatura antibatterica certificata.
Avete già pensato a menu elettronici e digitali per il post Covid19?
In questi mesi abbiamo ricevuto svariate richieste di partnership, dai freelancer informatici a aziende di marketing, una giungla tra tanti che si stanno improvvisando e reali professionisti. Abbiamo comunque deciso di scommettere sulla nostra identità e credibilità. La nostra storia compirà a breve quarant’anni, si fonda sull’ esperienza e su una produzione rigorosamente artigianale. Terremo gli occhi aperti ma improvvisare non è nella nostra indole. Il mondo dei menù digitali presenta indubbiamente qualche elemento di forza (specialmente in questo periodo) ma anche tanti limiti che difficilmente potranno essere superati, non mi riferisco solo alle gravi carenze indubbiamente riscontrabili per la consultazione e di genere stilistico, ma anche alle molte limitazioni degli strumenti hardware attualmente sul mercato. Lo stesso processo lo abbiamo visto dieci anni fa per i tablet-menu.
Quanto è importante secondo voi un menu all’interno di un ristorante? Quanto condiziona la scelta dei clienti?
Il menu è il primo impatto che il cliente ha con la cucina, ma noi non facciamo menu-engineering, noi creiamo lo strumento. Il porta menu deve saper bilanciare le necessità espositive del ristoratore con le necessità di consultazione del cliente, ruolo fondamentale e non trascurabile. Artmenu si è specializzata negli anni nello sviluppo di sistemi e prodotti in grado di affrontare qualsiasi esigenza del ristoratore, talvolta svolgendo anche un ruolo consulenziale per supportare l’operatore a fare le scelte più appropriate. La ristorazione si è molto evoluta negli ultimi 20 anni, ogni ristoratore cerca di creare qualcosa di unico e di conseguenza ha esigenze uniche. La nostra flessibilità ed esperienza ci consente di progettare un prodotto in grado di assolvere contemporaneamente sia ad esigenze funzionali che comunicative.
Può un ristorante fare a meno di voi? E quali sono le pericolosità di questa scelta?
Un ristorante può fare a meno di tante cose se vuole, non solo di noi! La partita si gioca sempre in cucina e sul servizio che il ristoratore è disposto ad erogare. Per tutto il mese di aprile sono rimbalzati su internet presunti protocolli e direttive sanitarie, spesso confusionarie, contraddittorie e non veritiere. Tutto ciò ha provocato molto allarmismo e reazioni da parte dei ristoratori ma, soprattutto, da parte del pubblico, nessuno vuole che i ristoranti diventino sale operatorie o sportelli bancari. Oggi più che mai è importante la tipologia di servizio che il ristoratore vorrà erogare alla clientela. Gli stessi protocolli regionali consigliano, ad esempio, l’utilizzo di prodotti monodose per il servizio al tavolo, certamente qualche ristoratore non potrà fare altrimenti o si sentirà tranquillizzato nell’adottare uno strumento indubbiamente semplice e veloce, rinunciando così magari a servire, nel modo che meriterebbe, una delle tante “eccellenze” Italiane che abbiamo a disposizione. Francamente credo che in questo periodo la vera forza risiederà in chi avrà il coraggio di riaprire cercando la normalità, chiedendo magari uno sforzo in più al proprio staff ma un sacrificio in meno per il suo cliente, senza mai rinunciare alla sicurezza.