#ragionevolezzacontroilvirus
l’intervista a Ezio Prinoth, proprietario della catena Hartmann Hotels
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti?
Oltre ai corsi di sicurezza previsti dalle vigenti leggi, abbiamo sviluppato in collaborazione con un’azienda specializzata sulla sicurezza sanitaria, dei corsi fatti su misura per le nostre strutture. Questi corsi hanno avuto tra gli argomenti principali la comunicazione, proprio per far sì che l’accoglienza nelle nostre strutture, nel rispetto delle pratiche di legge, fosse quanto più confortevole e accogliente possibile. La sicurezza dei collaboratori è di primaria importanza per noi ed a mio avviso sono lo specchio dell’azienda.
Hai pensato di istituire un servizio di delivery per la cucina dell’hotel? Qualche altro servizio o hai totalmente chiuso l’hotel?
Ritengo che il servizio delivery abbia primariamente il compito di non perdere il contatto con il cliente. Si tratta quindi uno strumento importante. Proprio per questo nelle prossime settimane daremo il via ad un servizio di delivery che consegni a casa uno sfizioso box di golosità. I collaboratori delle strutture hanno ricevuto la delega per decidere autonomamente i meccanismi del servizio e per premiare l’iniziativa e l’impegno verranno inclusi nella ripartizione degli utili.
Cosa hai fatto a casa avendo più tempo?
Questi momenti di ritiro sono stati molto utili per riorganizzare le idee, ripensare e modernizzare l’offerta. Non ho mai lavorato tanto!
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Mi piacerebbe continuare a trasmettere il piacere dello stile italiano, che inizia sin dalla tavola, ma che poi si allarga a tutta la nostra accoglienza. Venire l’Italia, visitare i nostri luoghi e vivere le esperienze che il nostro paese offre, regala un arricchimento unico nel suo genere. Al visitatore rimarrà un ricordo profondo della cultura, dell’arte, della storia, del modo di vivere, che gli rimarrà per tutta la vita.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto nei vostri hotel?
Penso sia fondamentale dimostrare quanto la nostra nazione sia efficiente ed ospitale. E questo lo possiamo fare attraverso le immagini, che mettano in evidenza i nostri punti di forza che regalano benessere a chi visita la nostra terra, ma anche evidenziando il nostro impegno in materia di sicurezza, efficienza e mobilità. L’italian style è spesso, a modo suo, più efficiente di tante altre realtà all’estero, e questo lo dobbiamo raccontare con chiarezza.
Come pensi andrà il settore del turismo e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto se, a tuo avviso, non ha ancora dato gli aiuti necessari?
In questo momento di difficoltà, bisogna rimboccarsi le maniche e “fare”. Attendere gli aiuti di Stato è l’ultima delle opzioni da scegliere, la storia ci dimostra che gli aiuti sono sempre arrivati con il contagocce e in gran ritardo. Un compito immediato degli organi governativi sarebbe quello di togliere i tantissimi rivoli burocratici, che sono l’unico e vero ostacolo allo sviluppo in Italia. Sarebbe fondamentale iniziare a tagliare la burocrazia del settore amministrativo, fonte di inutilità e ritardi. Solo in questo modo si riuscirà a velocizzare i tanti interventi e tagliare i costi incontrollati. È un argomento che seguo con interesse perché a mio avviso è vitale nella lotta contro questa vera crisi storica