#ragionevolezzacontroilvirus
L’intervista a Morgan Pasqual de La Giardiniera di Morgan
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti?
Stiamo approfittando di questo periodo per fare della formazione aziendale, per rivalutare gli standard sia qualitativi che estetici assieme al team
produttivo. Non solo: assieme al nostro nuovo ufficio dedicato alla qualità aziendale abbiamo dato il via ad una serie di attività di osservazione
ispirandoci alla filosofia Kaizen, con l’obiettivo di verificare e migliorare ulteriormente i processi produttivi.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo? In ogni caso siete stati aperti?
Sì, siamo stati sempre aperti. Abbiamo potenziato il nostro e-commerce adottando delle azioni mirate a vantaggio del consumatore. Anche la nostra comunicazione sui canali social aziendali è cambiata, focalizzandoci sul consumo casalingo dei nostri prodotti. Abbiamo così pensato di fare delle video ricette, facili da replicare a casa, e delle stories dedicate.
Come siete stati organizzati per dare continuità all’attività?
Per chi lavora in ufficio abbiamo adottato la modalità di smart working, mentre per la produzione alterniamo i reparti, per rispettare tutte le norme di sicurezza straordinarie previste nei decreti. Siamo stati aperti, ma lavorando a regime ridotto.
Cosa hai fatto a casa nel periodo del lockdown?
Ha sistemato i miei libri, ho letto e mi sono allenato con i miei ragazzi. Soprattutto, però, ho cucinato, e devo dire che mi sono divertito molto.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
L’Italia è il Paese più accogliente del mondo. Cultura, architettura, musica, cibo, vino, territori, paesaggio: qui tutto è bellezza. Sono dei punti di forza imbattibili, un patrimonio di inestimabile valore.
Esportate anche all’estero o la maggior parte del vostro fatturato è in Italia?
Siamo presenti anche all’estero, con una piccola parte delle nostre ricette. Abbiamo iniziato a guardare oltre i confini nazionali e a mettere in campo delle azioni concrete circa 2 anni fa. Per ora, però, la maggior parte del nostro lavoro riguarda l’Italia, dove la cultura enogastronomica è molto ricettiva nei nostri confronti.
Che messaggio vuoi inviare al mondo sull’ Italia?
Un messaggio di forza e di coraggio: bisogna essere capaci di agire e reagire.
Come pensi andrà il settore della ristorazione e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
La ristorazione sarà fortemente penalizzata da questa paralisi dei consumi e dalla mutazione delle modalità di socialità. Ritengo che il governo debba rivedere le aliquote Iva applicate alla somministrazione e agevolare concretamente investimenti nelle aziende, soprattutto per quelle virtuose che investono in nuove tecnologie tecnologia e modalità di consumo at home.