#ragionevolezzacontroilvirus
Michele Contartese, direttore generale di Castello di Meleto
“Idee per la ripresa”
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Avevamo previsto di fare uno studio approfondito dei vini della concorrenza, delle nostre produzioni e studi dei vari mercati. Ma abbiamo dovuto desistere non essendo attività “online”. Per cui abbiamo creato un programma di webinar e seminari esterni a cui partecipare singolarmente per reparti.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Abbiamo attualmente un e-commerce che stiamo implementando con un wine club più adatto alle esigenze attuali. Più che rafforzare il nostro e-commerce abbiamo preferito attuare politiche promozionali con i nostri distributori DtC, e attuare politiche commerciali direttamente con loro.
Come siete organizzati per dare continuità all’attività?
L’attività agricola ha comunque risentito poco delle limitazioni se non per l’impossibilità di presenziare alle riunioni settimanali. Per quanto riguarda cantina e vendita vino, abbiamo coordinato le presenze per non creare assembramenti e quindi convogliando ordini e ritiri con cadenza settimanale.
I responsabili commerciali hanno attivato il lavoro agile, anche sul settore turistico che è quello che al momento sta soffrendo di più le limitazioni dovute al covid19.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
Sto finalmente dedicandomi al mio orto, e aggiornandomi con la lettura di libri tecnici.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Penso che questa esperienza possa garantire agli ospiti una sempre maggiore attenzione ai servizi e alla cura dell’igiene. Inoltre gli spazi esterni e la maggiore possibilità di vivere un’esperienza immersi nella natura, potrà avvicinare i turisti a situazioni di contatto unico godendo di tutte le bellezze che possiamo offrire.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Che dobbiamo imparare ad ascoltare di più la nostra natura. Parmitano tornando dalla stazione spaziale ha scritto: non è a rischio la terra, ma la sopravvivenza dell’uomo. La terra troverà nuovi equilibri. Un maggiore contatto con la natura, un maggiore rispetto dei territori, imparando ad accettare le culture di ogni singola realtà contadina, facendo a meno, a volte, di tutte le comodità a cui siamo abituati. Viviamo in una nazione dove ancora gli spazi esterni sono considerevoli e dove l’armonia tra l’uomo e l’ambiente è sempre stato un nostro punto di forza. Un maggiore rispetto di tutte le risorse che abbiamo a disposizione è la chiave per non essere ancora a rischio.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto? Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Purtroppo il problema è che il virus si diffonde da contatti umani, quindi tutte le attività di aggregazione subiranno delle limitazioni per non ricadere in situazioni simili. Se si riuscisse a trovare una cura nel breve periodo, o il virus diverrà meno aggressivo, allora potrebbero esserci degli spiragli. Pensare di fare esperienze turistiche sotto tute o mascherine protettive, andare in ristoranti asettici non è quello di cui abbiamo bisogno per vivere nuove esperienze. Non penso di avere la bacchetta magica o la sfera di cristallo per capire cosa servirebbe e come andrebbe fatto. Noi stiamo provando a formulare offerte legate a gruppi familiari che possano vivere il territorio in sicurezza. Il vino potrebbe dunque essere avvantaggiato ed uscire per primo da questa situazione grazie alla possibilità di acquisti online, mentre vedo nella ristorazione, purtroppo, il fanalino di coda di questa ripresa, anche se sicuramente, saremo in grado di offrire servizi innovativi e idee che possano far riprendere il settore prima possibile.