Dalle dirette social per stare vicino a centinaia di migliaia di follower alle pagine di un libro dove si racconta tra aneddoti, distillati, cocktail e ricette della suocera, rigorosamente preparati in quarantena. Ecco come è nato il nuovo libro di Bruno Vanzan, campione del mondo di flair bartending e star dei social, che verrà lanciato online lunedì 27 aprile: parte del ricavato sarà devoluto al Policlinico di San Donato Milanese e all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
A soli due mesi dalla nascita della sua nuova creatura social #ACasaConVanzan, format virale nato con l’avvento della quarantena, uno dei più conosciuti flair bartender a livello mondiale, Bruno Vanzan lancia online il nuovo libro “La 40ena in casa Vanzan”: 150 pagine in cui l’autore, ideatore del format tv “Cocktail House”, si racconta e apre la sua casa, narrando la propria esperienza e le più intime passioni ai fan che lo seguono da ogni parte del mondo.
Dalle ricette dei cocktail preparati nel corso delle dirette social durante la quarantena, alla storia dei distillati più apprezzati fino alla produzione dei liquori alla base delle proposte. Un volume che racconta anche la volontà imprenditoriale di Bruno, prendendo spunto dai pensieri più profondi e dalle decisioni prese nella sua formazione.
All’interno del libro sono riportate inoltre le importanti testimonianze di alcuni amici di Bruno, professionisti e imprenditori, che come lui lavorano senza sosta anche durante la pandemia per tutelare l’inestimabile valore in tutti i settori del Made in Italy.
“Nel rispetto delle regole e del bene comune, io, come tanti di voi, sono rimasto a casa e proprio durante questo periodo di reclusione forzata è nata l’idea che ha accesso in me la voglia di raccontarmi nella mia più autentica versione, ovvero #acasaconvanzan – spiega Bruno Vanzan – Erano i primi giorni di marzo ed è scaturito in me il pensiero che se avessi impiegato il mio tempo nel fare un qualcosa di costruttivo, legato alla cultura del bere e al mio mestiere, per cui provo un amore profondo, questo sforzo mi avrebbe appagato prima come uomo e poi come professionista: ecco che, diretta dopo diretta, il successo di pubblico e i ringraziamenti mi hanno spronato a studiare ancora, a rispolverare i cassetti della memoria, libri in cui avevo chiuso parte del mio sapere e del mio essere ed è per questo che sono io a dirvi grazie. Ecco come è nato questo nuovo libro a cui tengo molto anche perché ha un duplice scopo: un lato di imprimere su carta un ricordo bello, positivo, dei nostri cocktail e delle nostre dirette, dall’altro, il più importante, aiutare strutture ospedaliere a noi vicine come il Policlinico di San Donato Milanese e l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. A tutti coloro che si stanno sacrificando per noi vanno i miei pensieri e i miei più sinceri ringraziamenti, insieme ce la faremo”.