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#ragionevolezzacontroilvirus

Dario Loison

“Ripartire con dinamismo”

Fra appelli alla calma e inviti a starsene chiusi in casa, fra economia al collasso e diffusione progressiva del virus, BARtù ritiene corretto dare la voce ai propri lettori, nel nome della ragionevolezza: professionisti che si sono ritrovati all’improvviso nella condizione di dover cessare temporaneamente la propria attività, anche in virtù dei decreti governativi che puntano a ridurre i contagi nell’arco delle prossime settimane. La nostra speranza è che questo obiettivo possa essere raggiunto in un tempo ragionevole e breve, che consenta la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia

Giorno dopo giorno intervistiamo i grandi operatori della ristorazione italiana, tra chef, sommelier, bartender, operatori dell’hotellerie, per intervistarli su cosa pensano del decreto che ha chiuso i loro ristoranti per il contenimento del Coronavirus e quale possa essere il futuro della ristorazione italiana: la parola a Dario Loison della Pasticceria Loison dal 1938.

Se volete leggere qualche altra intervista cliccate qui.

Di Camilla Rocca

Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti?

In questo “momento di pausa” forzata abbiamo subito pensato alla formazione, o meglio a delle riflessioni tecniche  per migliorare, dedicando del tempo ad analizzare  le ricette per raggiungere qualche novità di prodotto. Abbiamo analizzato insieme ai collaboratori i processi produttivi in termini di efficienza ed efficacia.

Hai dovuto prendere delle misure in tal senso? State lavorando a pieno ritmo o ridotto? 

Non sono servite misure particolari, dato che operiamo da anni in sicurezza con certificazione BRC e ISO 22000 e abbiamo spazi sufficienti per lavorare in sicurezza.

Hai potenziato il sistema di e-commerce?

Siamo online da febbraio 1996 quindi fortunatamente eravamo pronti per questa esigenza e in questo momento ci sta dando diverse soddisfazioni.

Che nuove strategie stai intraprendendo?

Sicuramente per il futuro vedo una maggiore digitalizzazione.

Cosa vorresti dire all’estero sui prodotti italiani?

Bisogna evidenziare la nostra forte peculiarità gastronomica, unica al mondo. Nel nostro piccolo cercheremo di sviluppare una gamma di nuovi prodotti che abbiano un forte senso di italianità e cercheremo di venderle tutto l’ anno e non solo per le feste, in modo da destagionalizzare il consumo.

Come pensi andrà il settore dell’alimentare nel breve e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto

Sicuramente puntare al protezionismo:  è già in atto nel settore alimentare, in modo velato e indiretto,  attraverso norme restringenti di documentazione tecnica ed etichettature sempre più specifiche e trasparenti che bloccano l’ attività dei nostri importatori.  Il settore alimentare è solitamente anti-ciclico, se va male l’ economia il cibo è rifugio, quindi penso che possa essere il comparto che si rinnova per primo. Sicuramente il governo dovrà aiutare le piccole e medio aziende con sanatorie fiscali e trovando dei fondi.

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