#ragionevolezzacontroilvirus
Marzia Varvaglione della cantina Varvaglione dal 1921
“sempre più e-commerce”
Fra appelli alla calma e inviti a starsene chiusi in casa, fra economia al collasso e diffusione progressiva del virus, BARtù ritiene corretto dare la voce ai propri lettori, nel nome della ragionevolezza: professionisti che si sono ritrovati all’improvviso nella condizione di dover cessare temporaneamente la propria attività, anche in virtù dei decreti governativi che puntano a ridurre i contagi nell’arco delle prossime settimane. La nostra speranza è che questo obiettivo possa essere raggiunto in un tempo ragionevole e breve, che consenta la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia.
Giorno dopo giorno intervistiamo i grandi operatori della ristorazione italiana, tra chef, sommelier, bartender, operatori dell’hotellerie, per intervistarli su cosa pensano del decreto che ha chiuso i loro ristoranti per il contenimento del Coronavirus e quale possa essere il futuro della ristorazione italiana: la parola a Marzia Varvaglione della storica cantina che risale al 1921, passata anche nelle mani del primo papa pugliese.
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Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Sono giornate complicate. Ormai dal 10 marzo la vita di tutti è cambiata. È importante, però, usare il tempo al meglio. È per questo che stiamo condividendo con loro tutte le attività formative e gratuite che la rete ci mette a disposizione. In più tutti i ragazzi hanno possibilità di fare lezione d’inglese tutto l’anno, anche da remoto!
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Per la prima volta nella nostra storia aziendale avremo un portale e-commerce. È stata soprattutto una risposta alle richieste di chi continuava a chiederci dove trovare il nostro vino. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello offrire ai nostri consumatori la possibilità di non rinunciare alla condivisione di un momento di gioia come quello di un calice di vino. La nostra azienda lavora nell’horeca e con le enoteche, pertanto la scelta di attivare un servizio di vendita online è stata una strada quasi obbligata per rinsaldare l’amicizia che ci lega a ogni consumatore in ogni angolo d’Italia. Il nostro sito e-commerce è appena stato lanciato!
L’azienda agricola è ancora aperta è corretto? Come siete organizzati per dare continuità all’attività?
Sia l’azienda agricola che la produzione sono aperte. Alterniamo i turni dei ragazzi. A tutti loro, sin dall’inizio di questo percorso nuovo e complicato, forniamo mascherine e guanti per salvaguardare la loro salute e per garantire come sempre la massima qualità dei nostri prodotti.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
A dire il vero continuo ad andare in azienda con i nostri ragazzi. Siamo una famiglia, siamo una grande squadra e, a parte chi fa lo smart working, io continuo ad essere con loro, insieme a loro. Rispetto alle vecchie abitudini, oggi riesco a tornare prima a casa e a dedicarmi alla cucina, cosa totalmente nuova per chi come me fa fatica a cucinare una frittata.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Oggi più che mai serve una grande strategia di marketing nazionale. A chi vive all’estero mi sento di dire che noi Italiani, come sempre e come la storia ci insegna, riusciremo a trovare il lato positivo di ogni cosa; riusciremo a stupire i nostri ospiti, lavorando sempre sulla qualità e che questo tempo lo stiamo utilizzando per fare il pieno di idee ed energie. Vorrei dire a tutti loro che l’Italia li farà innamorare sempre, come sempre.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
E’ difficile da esprimere. Sicuramente un messaggio di solidarietà e vicinanza. Mi sento di dire che abbiamo l’opportunità di capire quanto sia importante mettere le relazioni umane al primo posto e riordinare le priorità della vita.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto? Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Probabilmente quello del vino, perché ha varie way out, ristorazione, e-commerce, gdo e soprattutto vari mercati.