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Andrea Di Fabio, Sales and Marketing Director di Cantina Tollo
Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Non abbiamo ancora attivato delle attività di formazione, ma ora stiamo facendo tutto ciò che prima non avevamo il tempo di fare e che passava in secondo piano, magari anche proponendo nuove idee per il futuro. La maggior parte del lavoro in questo momento viene gestita da remoto, in modalità smart working.
Hai pensato di istituire un servizio di e-commerce aggiuntivo o di potenziarlo per l’azienda vinicola?
Abbiamo un e-commerce da ormai dieci anni. Non l’abbiamo però mai inteso come canale di vendita, quanto piuttosto come una piattaforma in cui parlare con i nostri clienti, una sorta di club. Va da sé, però, che in questo periodo abbiamo potenziato il servizio online.
L’azienda agricola forse è l’unica attività ancora aperta è corretto? Come siete organizzati per dare continuità all’attività?
Dove possibile abbiamo attivato la modalità in smart working. Il 95% degli impiegati, infatti, sta lavorando da casa. E’ rimasto in azienda solo chi lavora alla produzione, una ventina di persone circa.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
A dire il vero non ho avuto molto tempo libero, se non quello della pausa pranzo. Tutto il tempo che mi rimane lo utilizzo per far fronte alle difficoltà del momento, dovute anche all’assenza in azienda.
Cosa vorresti dire all’estero sull’ospitalità italiana?
Credo che ci saranno dei cambiamenti rispetto al passato, probabilmente dovremo ripensare radicalmente il nostro concetto di ospitalità. Ciò che sta succedendo ci deve far riflettere: abbiamo un patrimonio di inestimabile valore da rilanciare. Forse non c’è neppure bisogno di comunicare all’estero, se prima non parliamo internamente, non potenziamo l’offerta e non utilizziamo un valore che, ad oggi, non viene sfruttato appieno.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza che la clientela internazionale ha sempre avuto per voi?
Il messaggio per noi non cambia: Cantina Tollo ha da sempre un forte legame con il territorio, che tuteliamo producendo vini capaci di esserne piena espressione. Sono vini che sono sì in linea con le tendenze di mercato, ma allo stesso tempo sono autentici, rappresentazione del luogo da cui provengono. Non solo: abbiamo sempre promosso una sorta di democratizzazione del vino: vogliamo dare accesso a tutti al “bere bene”, che significa poter acquistare una bottiglia o un calice al giusto prezzo.
Come pensi andrà il settore del turismo, della ristorazione e del vino e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto?
Credo ci sarà un cambiamento radicale in tutti e tre i settori. Alcune strutture non avranno né la forza né la possibilità di riaprire. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale. Chi riuscirà a rimanere nel mercato sarà probabilmente più efficiente, si presenterà con un offerta più forte. Sarebbe d’aiuto, da parte dello Stato, poter essere messi nelle stesse condizioni dei competitor internazionali quali Francia e Spagna. Questo significa costruire un Sistema – Paese capace di premiare le aziende efficienti e innovative.
Quale pensi dei tre sia quello che supererà con maggiore facilità la crisi e quale meno?
Il vino, perché è il settore in cui ci sono più chance di ripresa. Quello del vino, infatti, per molti imprenditori è un investimento residuale. Purtroppo il turismo e la ristorazione probabilmente soffriranno di più e ci vorrà più tempo perché tutto torni a regime.