Ci meritiamo un brindisi. Per essere stati sempre a casa, per aver rispettato le regole e perché è giusto festeggiare, che si possa uscire e forse ancora di più quando non è possibile.
Che siate a casa con la famiglia, con la vostra compagno o compagno, o in solitudine, non lasciatevi sfuggire un motivo per sorridere o per bere un bicchiere di vino in compagnia: ricordatevi, c’è sempre la possibilità di una degustazione con call con gli amici, per essere in tante case diverse, senza doversi spostare.
Servizio a cura di Camilla Rocca
Donna Luce – Poggio Le Volpi, ovvero un blend di Malvasia del Lazio, Greco e Chardonnay – IGP Lazio Bianco che si abbina perfettamente con una stracciatella oppure con dei gustosi tonnarelli o degli spaghetti alla chitarra alla Vignarola
Piano Chiuso – Masca del Tacco, un Primitivo di Manduria DOP Rosso Riserva che si abbina con gusti decisi come l’ abbacchio alla brace oppure una sostanziosa coratella alla romana oppure con la colazione pasquale (uova sode, formaggio, corallina, cioccolata, cioccolata in tazza)
Boca DOC 2013 di Cascina Montalbano, realizzato con l’austero Nebbiolo e la speziata Vespolina Novarese presenti rispettivamente nelle percentuali del 70% e del 30%.con risotto al Boca di riso Testa e Toma Valsesiana, tipici del territorio.
Mine Gavi DOCG, un vino di facile beva e comprensione, che permette abbinamenti trasversali dai calamari alle acciughe fritte, dal risotto agli scampi fino all’insalata di pollo alla griglia. Perfetto anche con la pasta al pesto.
“I Quattro Bastioni” di Poggio della Dogana, omaggia gli imponenti blocchi di difesa (Sant’;Andrea, S.Martino, Santa Reparata, Santa Maria) voluti da Cosimo I e posti ai quattro angoli della cinta muraria di Castrocaro Terme alta circa 13 metri, che racchiude la cittadella sviluppandosi su pianta rettangolare di 2 chilometri e 87 metri; perfetto con una tartare di carne o con un Risotto al Sangiovese e radicchio.
Vanedda, vino Biologico dell’azienda agricola Cortese, riprende il nome con cui, in siciliano, si chiamano le piccole stradine di campagna, ed è anche il nome del bianco di punta della cantina di Vittoria, nel meraviglioso entroterra ragusano a due passi dal mare. Un vino che racchiude in modo straordinario il suo terroir, la corposità del grillo, la mineralità del catarratto, l’ampiezza del fiano: in bocca è ricco, pieno di sfumature, con un’acidità ben integrata, che continua a chiamare il sorso, perfetto con una grigliata di crostacei o con le ostriche.
Il Manzoni Rosa di Ca’ di Rajo: il Manzoni Rosa è un autoctono oramai quasi introvabile che la cantina di San Polo di Piave (TV) coltiva a Bellussera, ovvero il metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi messo a punto, alla fine dell’800, dai fratelli Bellussi. Perfetto con antipasti leggeri e piatti a base di verdure e frutti di mare.
Il Riesling Trocken della cantina Dr. Fischer – Hofstätter Mosel, “nelle grandi annate il migliore vino della Mosella cresce lungo l’affluente Saar”, recita un detto tra vignaioli, perfetto con un secondo di pesce.
Pezzale, un Primitivo di Manduria riserva dell’azienda Trullo di Pezza, dalla tempra forte e tenace, in foto è abbinato a un piatto che sulle tavole dei pugliesi non manca mai, ovvero l’agnello. In questo caso è una costolette di agnello con fave, friggiteli e cipolla rossa.
“Idea” è un rosato da Primitivo di Manduria dell’azienda Varvaglione1921, il sorso è fresco, sapido e con un finale lungo su note appena ammandorlate, ha conquistato i tre bicchieri Gambero Rosso, perfetto come aperitivo per iniziare il pranzo pasquale, che siate in compagnia o in video chiamata.
Nussbaumer della cantina Tramin è uno gewürztraminer di uno dei progetti enologici più importanti dell’Alto Adige: 300 vignaioli legati a questa terra da generazioni, capace di esprimere tutta l’eleganza e gli incomparabili profumi di un terroir unico, trasmette l’esperienza e la cultura contadina locale, da sempre, intimamente legata alle montagne, alla natura e ai suoi ritmi. Questo vino è perfetto abbinato a ravioli con caprino e arancia glacée oppure a un brasato di agnello con salsa speziata di timo limonato e pepe nero.
La Cuvée dell’Angelo di Castello di Cigognola, Pas Dosé dal perlage fine ed elegante, è perfetto in abbinamento a un risotto zafferano e mazza di tamburo, ottimi funghi del periodo primaverile.
Asolo Prosecco Superiore DOCG Extra Brut di Montelvini è uno spumante metodo Charmat che racchiude tutta la fragranza e mineralità tipica dei Colli Asolani, perfetto in abbinamento a un piatto tipico del luogo, risi e bisi.
Sosta Tre Santi della Cantina Nicosia, tra le prime spumantizzazioni dell’Etna, un carricante in purezza di particolare eleganza rispetto all’irruenza del nerello mascalese. Con almeno 20 mesi in affinamento sui lieviti in bottiglia per un delicato perlage, è perfetto con pesce e antipasti o con le più tipiche panelle siciliane.
Torre Testa IGT Salento di Tenute Rubino, un vino intenso, di gran classe ed eleganza, frutto di uve in parte appassite. Capofila del progetto Susumaniello e simbolo della rinnovata verve enologica salentina, dalla spinta acida poderosa e tannini di una finezza senza pari. Necessita di primi e secondi di grande struttura, per esempio le pappardelle al sugo di carne, la carne alla brace e al forno, la selvaggina in umido. Intrigante l’incontro con il Canestrato Pugliese DOP ben stagionato.
ll Rizzardo è il più aristocratico dei vini bianchi di Masottina, interprete dello stile enologico della Famiglia Dal Bianco, nel cuore del Prosecco a Conegliano (Tv). Uno splendido esempio di uvaggio tra Chardonnay, Manzoni Bianco e Pinot bianco, con piccolissime percentuali di Sauvignon e Riesling Renano. Si accosta molto bene a primi a base di crostacei, astice, aragosta, ma anche ai piatti a base di verdure più strutturati.
Un altro spumante metodo classico dell’Etna degno di nota: è Gaudensius Blanc de Noir della Cantina Firriato, Nerello Mascalese spumantizzato in bianco nella cantina di Cavanera sull’Etna, un vino dal perlage raffinato, a grana sottile, continua e persistente, caratterizzato da colori con sfumature tendenti all’oro luminoso, dal sapore complesso e al contempo di rara eleganza. A questo vino si abbina un gioiello della zona, il caviale di Lumaca dei Nebrodi.
Nella Valdobbiadene culla del Prosecco DOCG, tra le cantine che non si possono non visitare una volta giunti tra le colline dichiarate patrimonio UNESCO è Nino Franco e il top di gamma è il Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, rotondo e morbidamente sapido, accompagnato da
una bollicina sottile e cremosa. Perfetto per un aperitivo più dolce oppure, secondo la tradizione, con pasticceria secca, crostate di frutta, dolci al cucchiaio, o la vostra colomba pasquale.
Per gli irrimediabilmente innamorati della Franciacorta, la punta di diamante di una delle aziende più rinomate del territorio, La Montina, è il Quor 2910 , affinato per appunto 2910 giorni, a tiratura limitata con una spremitura delicata attraverso il solo Torchio Verticale Marmonier. Perfetto in abbinamento con delle lasagne provola e speck, ma anche con un branzino al cartoccio.
Filighe è tra i primi spumanti metodo classico millesimato da Vermentino di Sardegna DOC dell’azienda Cherchi di Usini (a pochi chilometri da Alghero). Giovanni Cherchi è stato anche il protagonista della ribalta di un antico vitigno autoctono, quasi dimenticato, il Cagnulari. Oggi è in vendita il millesimo 2013 dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, perlage fine e persistente grazie alla rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico, perfetto con primi di pesce da gustare in riva al mare.
L’Amarone della Valpolicella Docg “Collezione di Famiglia” Tinazzi è la linea dove si incontrano tradizione e innovazione, che propone un assortimento di raffinati vini della Valpolicella. Realizzato a partire da uve Corvina, Corvinone e Rondinella raccolte in vigneti collinari a 150-300 m.s.l.m, si presenta come un rosso intenso dall’ampio panorama olfattivo. Gli aromi spaziano dalla frutta – in particolare ciliegia e marasca – alle spezie come chiodi di garofano e cannella, con un finale di liquirizia e cacao. Ottimo per concludere il pasto come accompagnamento alla tradizionale colomba pasquale o, per mantenere il legame con il suo territorio, alla fugassa, il dolce tipico del periodo di Pasqua in Veneto.