#ragionevolezzacontroilvirus
Risponde Riccardo Uleri, Presidente e Amministratore Delegato di Longino & Cardenal
“Puntiamo sul digitale”
Fra appelli alla calma e inviti a starsene chiusi in casa, fra economia al collasso e diffusione progressiva del virus, BARtù ritiene corretto dare la voce ai propri lettori, nel nome della ragionevolezza: professionisti che si sono ritrovati all’improvviso nella condizione di dover cessare temporaneamente la propria attività, anche in virtù dei decreti governativi che puntano a ridurre i contagi nell’arco delle prossime settimane. La nostra speranza è che questo obiettivo possa essere raggiunto in un tempo ragionevole e breve, che consenta la riapertura delle attività e la ripresa dell’economia.
Giorno dopo giorno intervistiamo i grandi operatori della ristorazione italiana, tra chef, sommelier, bartender, operatori dell’hotellerie, per intervistarli su cosa pensano del decreto che ha chiuso i loro ristoranti per il contenimento del Coronavirus e quale possa essere il futuro della ristorazione italiana: la parola a Riccardo Uleri, AD di Longino&Cardenal.
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Hai pensato a fare qualche attività di formazione in questo periodo con i tuoi dipendenti? Hai dovuto prendere delle misure in tal senso?
Ci stiamo organizzando per fare un’attività di formazione alla rete vendita interna e stiamo pensando di farla anche alla rete vendita che si muove sul territorio. Lo scopo è potenziare la preparazione del nostro personale sui prodotti, il loro utilizzo, le preparazioni, in modo che siano in grado di dare un ulteriore supporto attivo alla vendita e un’assistenza ancora più personalizzata a clienti.
Hai pensato di istituire un servizio di delivery? Pensi di rivoluzionare la tua azienda alla ripartenza o pensi di mantenere tutto come prima?
Come Longino & Cardenal abbiamo sempre avuto un servizio di delivery organizzato, sviluppando una logistica per la consegna delle merci. Per l’apertura del canale B2C, che abbiamo chiamato #iorestoacasa con Longino ed è una novità assoluta degli ultimi giorni che ci consente di mettere a disposizione dei privati i nostri cibi rari e preziosi, stiamo sfruttando al massimo questa rete, controllando così che la merce rispetti i nostri standard dall’inizio alla fine.
Il nuovo servizio è nato come risposta all’emergenza di questo periodo: quando i ristoranti, che sono i nostri principali clienti, hanno chiuso, ci siamo resi conto di avere un magazzino pieno di cibi freschi a rischio scadenza, che non volevamo assolutamente sprecare. Così, con il passaparola tra la rete di amici e clienti, abbiamo creato un primo gruppo di circa 200 privati che, per la prima volta, sono diventati acquirenti dei nostri prodotti. Contemporaneamente, ho iniziato a ricevere molti messaggi con richieste specifiche, ma anche foto di ricette, domande e manifestazioni di entusiasmo. Così abbiamo pensato di creare un gruppo Facebook per appassionati gourmet, per rendere più facile la consultazione del catalogo dei prodotti disponibili e veicolare gli ordini attraverso un unico canale. La cosa sta funzionando così bene che diventerà presto un nuovo canale di vendita stabile, attraverso un e-commerce che stiamo già studiando in questi giorni, da casa, con tutte le difficoltà del caso, ma con la certezza di lavorare a un progetto concreto che avevo in mente da tempo e che, complice la situazione attuale, ha beneficiato di un’accelerata imprevista ma certamente positiva.
Cosa farai a casa ora che hai più tempo?
La mia giornata lavorativa non è cambiata, tutti gli appuntamenti si svolgono su piattaforme online e, se possibile, sto lavorando più di prima. La differenza è che lo faccio da casa, senza viaggiare, conciliando quindi il tempo del lavoro con quello per la famiglia. Posso passare più tempo con i miei figli e, soprattutto, pranzare e cenare a casa, come non accadeva da molto tempo, sperimentando io per primo l’utilità di un servizio come quello che stiamo lanciando.
Cosa vorresti dire all’estero sui prodotti italiani?
In qualità di Amministratore Delegato di un’azienda che tratta eccellenze provenienti non solo dall’Italia ma da tutta Europa e dal Mondo, vorrei invitare tutti a non stigmatizzare i prodotti di un Paese o dell’altro, ma anzi di lasciarsi guidare, nella scelta dei consumi, dal criterio della qualità, indipendentemente dalla provenienza. È importante premiare, sempre, chi lavora bene per produrre eccellenze, cercando di consumare possibilmente solo il meglio.
Che messaggio vuoi inviare al mondo, considerata anche l’importanza dei prodotti italiani (li importi anche all’estero o solo in Italia)? Pensi si applicherà una politica di protezionismo nel futuro?
L’Italia ha subito un po’ di attacchi nelle scorse settimane, ma la situazione, nel mondo, si sta riequilibrando. Purtroppo, l’emergenza sanitaria tocca ormai tutti i Paesi e, se pur nel dramma, oggi siamo molto più “sulla stessa barca” di quanto fossimo appena due settimane fa. Non credo quindi che ci sarà bisogno di misure protezionistiche: mi auguro che prima in Europa e poi nel Mondo potremo tornare a collaborare per il benessere economico di tutti, come prima e meglio di prima.
Come pensi andrà il settore dell’alimentare nel breve e quali sono le azioni che il governo dovrebbe fare per aiutare il comparto.
Sarà necessario capire come si ripartirà, oltre che quando. Per il settore della ristorazione sarà importante ripartire quando sarà possibile farlo al cento per cento e senza limiti in termini di orario o modalità di consumo. Riaprire un ristorante significa rimettere in moto una macchina i cui costi di gestione devono essere sostenuti da continuità nell’affluenza, nel tipo di consumo e dalla tranquillità dei clienti.
Mi auguro quindi che potremo beneficiare di investimenti su larga scala, che stimolino la ripartenza un po’ in tutti i settori chiave per il Paese, dal turismo, all’intrattenimento, alla ristorazione e così via. Quando il business si “muove” su più fronti, si creano le condizioni perché il denaro circoli e le persone spendano volentieri, divertendosi, usufruendo con piacere dei servizi. Ecco perché auspico misure di sostegno alle imprese che stimolino gli investimenti e ci permettano di riprenderci tutti più in fretta.
Di Camilla Rocca